Con il termine “ansia” si intendono un insieme di processi cognitivi, somatici, emotivi e comportamentali
altamente diversificati che è difficile inserire in una definizione universalmente riconosciuta.
Tuttavia, è possibile rintracciare alcuni elementi comuni della dimensione ansiosa. L'American Psichiatric Association descrive
l'ansia come l'anticipazione apprensiva di un evento negativo futuro (interno o esterno), accompagnata da disturbi dell'umore e/o da sintomi
fisici di tensione e/o attacchi di panico.
Analogamente, può essere definita come uno stato emotivo spiacevole, associato ad una condizione di allarme che nasce in assenza
di un pericolo reale o che è sproporzionata rispetto ad eventuali stimoli scatenanti. L'ansia viene distinta dalla paura proprio
per la mancanza di uno stimolo specifico e riconoscibile che ne evochi la risposta.
La risposta che la psicologia può dare a una situazione di ansia è la ricerca di nuovi atteggiamenti cognitivi, relazionali e
di nuove risposte comportamentali e la possibilità di indagare il senso e il significato di tali manifestazioni, le ragioni che la mantengono e le cause dell'insorgenza.